lunedì 31 agosto 2009

YourSelf Leadership reload

Avevo già raccontato dell’evento YourSelf Leadership avvenuto in maggio (qui e … qui). In questo giorni ho ripreso un po’ di foto in mano per preparare del materiale multimediale.

Ringrazio Lucilla della Easy Soft che ha sviluppato questo video  …..

e questp slideshow:

lunedì 17 agosto 2009

Comfort Zone

E’ sempre molto interessante studiare il comportamento delle persone durante i giri di Hydrospeed al RaftingCenter.

La discesa inizia con una lezione teorica: come si guida un hydrospeed in un torrente ? Le persone sono chiamate a fare molte cose nuove contemporaneamente …. troppe. E’ dimostrato che il nostro cervello non riesce a gestire più di (circa) 10 cose nuove contemporaneamente, e quando questo succede siamo in sovraccarico (overflow cognitivo). In questa situazione è facile perdere il controllo: uscire dalla nostra “comfort zone” (vedi per una corretta descrizione Wikipedia).

ComfortZoneFondamentale, a mio parere, è la capacità individuale di saper uscire dalla propria area di comfort e di fermarsi nella “zona di apprendimento”, area in cui non possiamo  contare su risposte automatiche abituali, dove possiamo improvvisare, provare, creare nuovi comportamenti. E’ la zona di apprendimento e della creatività. Al di là di questa zona l’area di “perdita di controllo”, l’area della paura, del panico dove le persone perdono il controllo. Le persone che amano crescere, che si dedicano al proprio sviluppo individuale, sono degli abituali frequentatori di questa “zona di apprendimento”.

Uno degli obiettivi delle attività formative Outdoor è proprio quella di insegnare ai discenti l’esistenza di questa zona e di far loro capire l’importanza di entrarci abbastanza di frequente, perchè “l’abitudine crea l’indifferenza” come dice Aldous Huxley in “Le porte della percezione”.

sabato 15 agosto 2009

Emozioni in Outdoor

Nonaka e Takeuchi ( i padri del concetto di conoscenza tacita) hanno dichiarato che “non si può nè conoscere nè creare conoscenza senza fare esperienza e non si fa esperienza senza patire e sentire emozioni”. La componente emotiva, spesso nascosta e “schiacciata” all’interno degli ambienti aziendali, viene lasciata emergere per essere utilizzata come forza formatrice.

Durante il periodo estivo, approfittando della mia personale passione per il Wild Water, amo organizzare Team Building in Rafting al Trentino Outdoor Camp, dove la componente emotiva non fa assolutamente fatica ad emergere ….

domenica 9 agosto 2009

Il Feedback

Durante le attività Outdoor, uno strumento di apprendimento importante è rappresentato dal Feedback. Ai partecipanti si chiede di osservare sè stessi ed osservare gli altri per poter procedere con il Feedback nel momento del Debriefing (Check & Act, secondo il ciclo di Deming).

Il Feedback è un confronto aperto, è un passare in modo sincero il proprio punto di vista; non si tratta di imporre le proprie verità, e neppure dare dei giudizi. Si tratta di una percezione diversa, senza carichi emotivi. Spesso l’efficacia di un Feedback la si vede dalla persona che lo riceve: lo ascolta o lo respinge ? Vuole approfondirlo ? Il feedback è una fonte di potenziale apprendimento per tutti i partecipanti.

Nell’Outdoor, per allenare il Feedback si fa largo uso della telecamera che fornisce un punto di vista diverso, senza carichi emotivi. Nel seguente video i partecipanti sono stati coinvolti nella gestione di una emergenza: durante la discesa rafting la guida ha fatto finta di “non esserci più” …

Durante il momento di Debriefing in aula è stato chiesto ai partecipanti di darsi un Feedback sui comportamenti tenuti durante l’esercizio e di gettare un ponte logico con l’ambiente lavorativo. Di seguito alcune interessanti osservazioni da loro espresse:

  • siamo passati subito all’azione senza pensare (in azienda agiamo, scriviamo una mail, telefoniamo, non pensiamo … ci sembra perdere del tempo);
  • abbiamo fatto un mucchio di azioni (pagaiate) in modo scoordinato e non sono servite a niente … forse se stavamo fermi il gommone andava dritto da solo …
  • ognuno ha agito da solo in modo indipendente, è mancata la condivisione e la collaborazione;
  • non abbiamo analizzato il problema (problem setting). In realtà il problema era l’assenza della guida: bisognava sostituirlo, ma nessuno ci ha pensato.

Quale è stato l’apprendimento ?

  • seguire il ciclo di Deming, prima pensare (PLAN) … poi agire (DO);
  • analizzare la situazione attuale (problem setting);
  • inutile agire senza coordinazione, si rischia di impiegare forze, energie e risorse con risultati scarsi e deludenti;
  • il ruolo del leader è di coordinare, non di agire (pagaiare).

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